vecchia come il cucco, povera ma bella, partecipa ad un concorso

giovedì 29 gennaio 2009

Pubblicato da Lydia 20 commenti



Quando girovagando tra i blogs di cucina ho letto di questo concorso, organizzato da precisina di mamma che buono!, ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto partecipare.
Sono tutti bravi a preparare cose appetitose con ingredienti ricchi, è più difficile arrabattarsi con quel che c’è.
Allora ho cominciato a scavere nella mia memoria, ho scartabellato tra i quaderni di ricette delle mie nonne per scovare qualcosa che potesse andar bene.
La ricetta che mi sembra più adatta, però, non è della bisnonna, né di una vecchia zia, non è stata tramandata da generazioni nella mia famiglia, ma è un’improvvisazione semplice ed anche un po’ banale, nata, come spesso accade, da quel che c’è c’è, e che avevo anche portato diversi anni fa ad un raduno a Roma di cucinait.
Il mio primo raduno, quello in cui non conosci nessuno, in cui ti senti inadeguata e pensi che tutti ti giudicheranno e ti guarderanno con aria snob ed inquisitoria.
Proprio in quel primo raduno ho anche conosciuto il mio socio Robbbyyy.
Chi frequenta il forum di cucinait probabilmente la conosce


BOCCONCINI DI RICOTTA IN UMIDO

250 gr ricotta
75 gr pane grattugiato (quantitativo indicativo,dipende dalla consistenza della ricotta)
100 gr parmigiano grattugiato
1 uovo
noce moscata q.b.
1/2 bottiglia passata di pomodoro
½ cipolla
1 costina di sedano
1 carota
basilico abbondante
sale q.b.

Impastare la ricotta con il pane e le uova,aggiungere il parmigiano un pizzico di sale,la noce moscata e tanto basilico tritato,fino ad ottenere un composto morbido ma consistente. In una padellona far soffriggere il trito di odori (io aggiungo dell’acqua per farlo appassire ben bene), aggiungere la salsa e il sale (se il passato è troppo denso aggiungere un po’ di acqua). Bagnarsi le mani e formare delle palline non grandi (max 3 cm.) e adagiarle direttamente nella padella dove sta cuocendo la salsa. Coprire con un coperchio e cuocere a fuoco medio basso per 30-35 minuti; ogni tanto smuovere la padella ed eventualmente aggiungere un po’ di liquido

Anch'io mi unisco a Giovanna -sos pelagie-

martedì 27 gennaio 2009

Pubblicato da Lydia 3 commenti


E’ un po’ che seguo Giovanna , non la conosco, lei non sa neanche chi sia io, ma mi piace andare a curiosare sul suo blog, mi piace la sua isola, mi piacciono le cose che fa.
La sua isola è Lampedusa, di una bellezza mozzafiato, di cui da troppo tempo si parla, non per l’isola dei conigli, non perché lì ogni anno vanno a depositare le loro uova le caretta caretta, non perché vanta una varietà faunistica da fare invidia ai paradisi tropicali, non perché si mangia bene e c’è un mare bellissimo
Non voglio essere io a spiegare cosa sta succedendo, né cominciare inutili e sterili dibattiti politici, ma voglio segnalarvi SOS PELAGIE, il link che Giovanna ha chiesto di diffondere e voglio copincollare dal sito di Giovanna una lettera di Claudio Baglioni.
Baglioni da anni organizza lì a Lampedusa a settembre un concerto evento ‘O scià, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell'immigrazione clandestina.

Un abbraccio virtuale a Giovanna e a tutti i lampedusani

Lettera a Lampedusa
Tra Africa ed Europa si apre un grande cielo.
Un cielo sotto la cui volta sono nate le più grandi civilità
Un cielo sotto il cui sguardo, l'uomo ha imparato a doventare uomo.
Un cielo lungo le cui rotte il mondo ha conosciuto se stesso
Quel cielo capovolto si chiama Mediterraneo
Nel cuore del cuore di quel cielo brilla una stella
Una piccola stella .
La più piccola di tutte.
La più piccola ma la più luminosa.
Una stella talmente luminosa,
che il suo raggio arriva in tutto il mondo.
Perchè quel minuscolo puntino di luce
nel cuore del cuore di quel cielo
è l'anima che lo anima
Quella stella si chiama Lampedusa
E' lei la stella più bella
E' lei che oggi rischiara la notte del mondo.
E' lei che insegna il significato della parola civiltà
E' lei che dimostra cosa vuol dire partecipazione
E' lei che restituice significato alla parola speranza.
E io posso dire con orgoglio : Sono lampedusano
Con orgoglio perche nell'ora più difficile,
la gente di LAMPEDUSA si unisce,
apre le braccia, la porta e il cuore
una cento milel volte.
E ogni volta quella luce brilla un po' di piu,
e arriva un po più lontano,
per indicare a tutti i naufraghi
-quelli della povertà e quelli della cecità-
la rotta per un mondo nuovo
grazie Lampedusa,
la tua umanità è maestra di umanità
il tuo coraggio è simbolo di coraggio,
il tuo cuore è vita per il cuore delmondo.
Se navigheremi seguendo la tua rotta
saremo, finalmente , marinei degni del magnifico mare dell'esistenza
e il mondo sarà davvero un posto degno di essere abitato
Amatela , amiamola, dunque questa piccola, straordinaria, terra.
Perchè è da qui che parte chi vuole imparare
ad amare la Terra intera

Claudio Baglioni
P.S.
Naturalmente la Giovanna di cui parlo non è la mia socia

coccoliamoci in bianco e nero con premi e meme

lunedì 26 gennaio 2009

Pubblicato da Lydia 18 commenti


Dicevano che avrebbe fatto molto freddo, avevano previsto neve, ancora non si è vista, meglio così.
Io però mi sono preparata all'evenienza e mi sono coccolata così: una bella tazza di cioccolata calda (anzi 2: una al ciocco fondente ed una al ciocco bianco) con un ciambellone.
Il tutto rigorosamente in bianco e nero e con le tazze che Giovanna mi ha regalato a Natale.

CIAMBELLONE BICOLORE ALL’OLIO D’OLIVA
3 uova
160 gr di zucchero
100 gr di olio di oliva
1 yogurt
250 gr di farina
1 cucchiaino di lievito chimico
Estratto di vaniglia
20 gr cacao- 30 gr zucchero-50 gr acqua

Montare le uova con lo zucchero, aggiungere l’olio, la farina e lo yogurt, in ultimo l’estratto e il lievito.
Dividere l’impasto in 2 ed aggiungere in una delle 2 metà il composto di cacao, acqua e zucchero.
Versare in uno stampo a ciambella a cucchiaiate ed infornare a 180 gradi per 40 minuti circa


CIOCCOLATA CALDA IN TAZZA
250 gr di latte intero
120 gr cioccolato fondente
30 gr cioccolato al latte
Far fondere delicatamente il cioccolato nel latte e servire


CIOCCOLATA BIANCA IN TAZZA imparata ad un corso di Bechoux sul cioccolato
Per 1 lt di latte, 200 gr di latte in polvere non zuccherato e 300 gr di cioccolato bianco.
Far fondere delicatamente il tutto

Con l’occasione partecipo al meme degli 8 desideri per il 2009 a cui siamo state invitate da Barbara.

Per prima cosa devo scrivere 8 cose che mi prefiggo di fare nel 2009

Consentitemi, le prime 2 righe le lascio in bianco, perché oltre ad essere delle mete prefissate sono anche dei desideri, e siccome sono superstiziosa, me le tengo per me, almeno per ora.

1) .....
2) .....
3) andare d’accordo con mia madre
4) dimezzare il mio guardaroba dando via le cose che non metto o che non mi entrano più
5) andare in bici almeno 1 ora al giorno
6) iscrivermi in palestra
7) non piangere al matrimonio di mio fratello
8) riprendere seriamente l’inglese


A questo punto dovrei nominare 8 persone a cui passare il meme, sapete che vi dico?
Partecipi chi ha voglia.

E già che ci sono ringrazio chi è stato così buono e carino da pemiarci, scusandomi per il notevole ritardo:
Gì fiordisale, che ci ha attribuito il Kreativ blogger con la seguente commovente motivazione:
Lydia perchè ho imparato più cose dai suoi commenti che da mille libri! Grande donna!
E J.M che ha attribuito alla "bandaccia" lo stesso premio




E poi ringrazio la dolce Maurina per questa valanga di premi








fate in modo che le mie socie non leggano questo post...

venerdì 23 gennaio 2009

Pubblicato da Lydia 13 commenti

…legatele, imbavagliatele, distraetele, fatele ubriacare, sedatele, altrimenti mi toccherà sentire quel fastidioso bisbiglio, sommesso ma insistente .
Me le immagino: “rieccola con queste torte per bambini dementi”, “ e basta con stì pan di spagna vecchi decrepiti”, “sei grezza e antica”.
Sono loro: le mie socie perse in cucina e Daniela
Mi rendo anche conto che fuori le temperature sono sotto zero e che una barca a vela fa venire il freddo anche vista in foto dietro le sembianze di una torta.
Mi rendo altresì conto che la torta in sé è una stupidaggine emerita, nulla di trascendentale.
Quindi non mi offenderò se storcerete il naso e neanche se abbandonerete la lettura di questo post.
Però, sono certa che Virgi apprezzerà una torta del genere ;-))



Mercoledì scorso è stato il compleanno di un mio amico, non proprio bambino, ma grande appassionato di barca a vela e mare. Non mi è venuto niente di meglio in mente che preparargli una torta così.
Lui si è quasi commosso, ma solo perché è un mio amico ed è una persona molto buona.

Ho preparato un pan di spagna quadrato 30 x 30 con 12 uova, poi l’ho tagliato a metà per il senso della diagonale, uno dei triangoli così ottenuti è diventato una delle 2 vele. Dal triangolo rimasto ho tagliato, sempre nel senso della diagonale un altro triangolo (lati che formano l’angolo retto 15x15), che è diventato la seconda vela, la striscia rimanente è diventata lo scafo.
Il pan di spagna l’ho farcito con una crema gianduja e ricoperto di panna, le decorazioni dono di liquirizia e caramelle di zucchero

regali di natale, raccolte di ricette, e brioche rustica con lievito madre

venerdì 16 gennaio 2009

Pubblicato da Lydia 20 commenti

Questo post nasce da una triplice esigenza:
a) provare a modificare una di quelle preparazioni che si fa in casa mia da sempre e che io ho cominciato a cucinare quando ancora avevo i calzettoni, sostituendo il lievito madre al lievito di birra
b) assaporare l’ebbrezza di partecipare ad una raccolta di ricette di food blogger giusto per sentirmi a tutti gli effetti parte di questo mondo
c) mostrarvi uno dei miei regali di Natale culinari di quest’anno (con gli altri vi allieterò in seguito)

La ricetta è quella della brioche rustica di mia nonna, poi di mia madre, stavolta preparata con il lievito madre.
Devo dire che il risultato finale mi ha molto soddisfatto, e devo ammettere che la preferisco a quella con il lievito di birra, bella morbida, per nulla annozzosa, non che quella con il lievito di birra lo sia, ma questa ha qualcosa in più.



BRIOCHE RUSTICA CON LIEVITO MADRE

Ingredienti
200 gr lievito madre rinfrescato il giorno prima
200 gr di farina manitoba
150 gr di farina 00
100 gr di burro
3 uova
50 gr zucchero
1 cucchiaino di sale
100 gr di parmigiano grattugiato
100 gr di prosciutto cotto o salame a pezzetti
100-150 gr formaggio a cubetti (io uso un provolone semipiccante)

Ore 16

Impastare il lievito madre con la manitoba e acqua sufficiente ad avere un panetto morbido (circa 100 gr)
Lasciare a riposo al caldo per circa 5 ore

Ore 21

Prendere il panetto, aggiungere lo zucchero,1 uovo e parte della farina, impastare (io ho usato il Kenwood) fino a che l’impasto non assorba l’uovo e continuare così fino ad esaurimento della farina e delle uova. Aggiungere il burro morbido a pezzetti gradatamente, il sale e continuare a lavorare fino ad incordare l’impasto.
Mettere in luogo caldo a lievitare tutta la notte

Ore 8

Sgonfiare l’impasto, aggiungere il parmigiano grattugiato , poi il formaggio e il prosciutto cotto e mettere in uno stampo con il buco centrale a lievitare fino al raddoppio (3 o 4 ore)

Infornare a 180 gradi per una mezz'ora circa


Questa è la ricetta originale con il lievito di birra
Anche Giovanna l’aveva fatta qui

500 g di farina
4 uova
un dado di lievito (potete diminuire il lievito ed aumentare i tempi di lievitazione)
100 g di burro
50 g di zucchero
250 ml di latte
70 g di parmigiano grattugiato
150 g di prosciutto cotto
100 g formaggio a dadini
sale
Preparare un lievitino con il lievito di birra, una parte del latte e una parte della farina (dovete ottenere una cremina piuttosto fluida). Farlo gonfiare per una mezz'ora.
Impastare la farina con il lievitino, aggiungere lo zucchero, le uova, il latte; infine il burro a temperatura ambiente e poi il sale.
Unire all'impasto il parmigiano. Quando è ben uniforme, aggiungere il prosciutto, il salame e il caciocavallo.
Far lievitare nello stampo, ben imburrato, finché non raggiunge il bordo.
Infornare a 180° per mezz'ora.


La raccolta di ricette è quella proposta da francescav
Interamente dedicata alle preparazioni con il lievito madre


Il regalo di Natale è questa fantastica TERMOMADIA costruita appositamente per me dall’ingegnoso ed eclettico padre di una mia cara amica.
E’ una bellissima scatola di legno, dove poter mettere comodamente a lievitare pani ed affini,nel cui interno è posizionata una lampadina collegata ad un termostato che si accende e si spegne per raggiungere la temperatura desiderata.
La mia brioche ha lievitato lì.

For he's a jolly good fellow...

giovedì 15 gennaio 2009

Pubblicato da Giovanna 15 commenti

E chi lo può negare? Panificatore (ossessivo-compulsivo) e gentiluomo, disponibile come nessun altro, arguto, simpatico, spiritoso, troppo buono e, quando vuole, linguacciuto: è il compleanno di Roberto, e vogliamo ricordargli che gli vogliamo bene: auguri di cuore, Roby, da tutta la bandaccia! Che quest'anno sia per te come un panettone ben lievitato, come un impasto perfettamente incordato, come una maglia glutinica sviluppata!
Purtroppo non ho una foto di tutti noi insieme, ma accontentati, se puoi, del ricordo di questo bel momento spensierato:




Buon compleanno, Roby. Sii felice!

una ricetta semplice semplice per periodi pigri

martedì 13 gennaio 2009

Pubblicato da Lydia 18 commenti

Non è un periodo di grandi cucine questo, dopo queste vacanze di Natale, non so a voi, ma a me manca un pò la voglia di mettermi dietro ai fornelli.

La pigrizia si è impossessata di me.
Sarà stato il piacevole e lungo viaggio, sarà stato il rientro difficile causa neve e sciopero alitalia, sarà stato che la mia valigia è arrivata soltanto ieri, sarà il freddo che sta facendo, non so bene cosa sia ma è così.
Attendiamo tempi migliori.
Questo filettino è molto buono, senza fare grandi salti mortali, basta solo procurarsi una buona materia prima.


Filetto al chianti
Ingredienti per 2 persone:
2 fette di filetto di bue ben pulito da nervi e pellicine
1 bicchiere di chianti
2 cipolle bianche affettate sottili e tenute in acqua fredda
1 cucchiaino di zucchero
burro
sale e pepe q.b.
Procedimento:
Preparare la salsa: fare stufare lentamente le cipolle in un pò di burro (io ho aggiunto un pochino di acqua per farle appassire per benino) badando che non prendano colore; aggiungere il vino rosso e far ridurre a fuoco medio di circa la metà. A questo punto io ho aggiunto un cucchiaino di zucchero perchè mi sembrava ci stesse proprio bene.Regolare sale e pepe.
Mettere sul fuoco una larga padella con 2 cucchiaini di burro, farlo spumeggiare e cuocervi rapidamente i filetti, da 3 a 5 minuti a seconda del grado di cottura desiderato. Salarli e peparli leggermente, disporli nel piatto di servizio possibilmente ben caldo e napparli con la salsa al vino rosso.
Anche questa foto potrebbe partecipare ad un'ipotetica raccolta di "foto sotto al neon"

Evviva gli gnocchi

venerdì 9 gennaio 2009

Pubblicato da Lydia 22 commenti



Io sono rimasta un pò bambina, adoro gli gnocchi, me li preparo molto spesso, anche se sono da sola, e se nel menu del ristorante in cui vado a mangiare ci sono, state certi che saranno miei.
Ho scoperto da poco gli gnocchi di ricotta di zenzero e cannella , semplicissimi, velocissimi, senza perder tempo a lessare, sbucciare e schiacciare le patate, si fanno anche all'ultimo momento.
Ho visto che anche Maura li ha adocchiati
Io li ho serviti su un letto di crema di porri


GNOCCHI DI RICOTTA qui gli originali
Per due persone
Ingredienti: 125g di ricotta - 80gr di farina - 3 cucchiai di parmigiano reggiano - 1 uovo piccolo - sale.

Per gli gnocchi:Mescolare assieme la ricotta, la farina, 2 cucchiai di parmigiano e l'uovo. Otterrete un impasto abbastanza sodo (eventualmente aggiungere altra farina) che farete riposare in frigorifero per circa mezz'ora. Prelevare delle piccole quantità d'impasto e, su un piano infarinato, formare dei bastoncini della grossezza di un dito e tagliare dei tocchetti di circa 2 centimetri. Disporre gli gnocchetti su un vassoio infarinato e proseguire in questo modo fino ad esaurimento dell'impasto


CREMA DI PORRI
2 porri
1/2 lt brodo vegetale
1 bicchiere di latte
speck tagliato a striscioline e scottato sulla padella antiaderente

Tagliare i porri a fettine sottili e fatelo appassire in un tegame con un pò di olio, allungare con il brodo vegetale e lasciare consumare finchè si riduce ad una crema, alla fine aggiungere il latte e far cuocere ancora qualche minuto
P.S.
Questa foto potrebbe partecipare alla mostra "foto sotto al neon", scherzosamente proposta da Ciboulette, come noterete anch'io foto rigorosamente di sera.

PANE DELLO SCACCHIERE

martedì 6 gennaio 2009

Pubblicato da robertopotito 20 commenti








Perché questo nome? E' semplice: il titolo é dovuto agli intagli a forma di scacchiera effettuati in superficie prima della cottura.
E' un pane semplice nella esecuzione e particolarmente adatto ad accompagnare formaggi morbidi e gustosi oppure saporiti e natalizi paté.
Immaginate di preparare questo pane per l'Epifania o qualche altra festività o occasione importante e di impreziosirlo con qualche semplice nastro a seconda della vostra fantasia e porlo al centro della tavola.
E' una ricetta che ho scritto da diversi anni e che incontra sempre il favore dei commensali.
E' importante che l'impasto finale risulti alquanto sodo, poiché la mollica dovrà presentarsi compatta per meglio sposarsi un buon paté di anatra o dei buoni e saporiti affettati...


PANE DELLO SCACCHIERE


800 GR DI FARINA DI FRUMENTO ZERO
300 GR DI FARINA DI AVENA
350 GR DI LATTICELLO(SEGUE RICETTINA PER PREPARARLO IN CASA)
400 GR DI ACQUA A TEMPERATURA AMBIENTE
15 GR DI LIEVITO DI BIRRA FRESCO
50 GR DI OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
3 CUCCHIAINI COLMI DI SALE FINO
FARINA PER POLENTA BRAMATA PER SPOLVERIZZARE

ESECUZIONE

Con 100 gr di farina di avena e 200 gr di farina 0, il lievito di birra disciolto in poca acqua a temperatura ambiente ed un bicchiere di acqua, preparate una biga che lascerete riposare coperta da pellicola trasparente per almeno 18 ore. Riprendete la biga, aggiungentevi tutti gli altri ingredienti ad esclusione del sale, unendo l'acqua un po' alla volta. Sbattete energicamente l'impasto che inizialmente si presenterà molto morbido come se doveste preparare un ciambellone. Dopo cinque minuti e dopo aver versato almeno la metà dell'acqua prevista, aggiungete il sale e trasferite l'impasto su di una superficie infarinata e lavorate con molta forza ed energia per almeno un quarto d'ora. Formate una pagnotta ovale, vaporizzate abbondantemente con acqua e massaggiate la superficie con farina bramata di polenta gialla. Fate riposare per circa un'ora e trenta. Vaporizzate nuovamente, spolverizzate abbondantemente con altra farina giallae solo a questo punto, incidete delicatamente, ma in profondità la pagnotta tracciando una griglia in verticale ed orizzontale.
Cuocere in forno preriscaldato a 230° per i primi quindici minuti e poi proseguire a 180° l'ora successiva.
Per il latticello: portare i 350 gr di latte intero alla temperatura di 35°, aggiungervi due cucchiai da minestra di succo di limone. Spegnere il fuoco e lasciare riposare per una ventina di minuti. Rompere la "cagliata" che si sarà formta ed aggiungere il tutto all'impasto.In questo caso, utilizziamo sia la cagliata(il latte coagulato) che il latticello ossia il liquido giallastro che si sarà formato.